13 Gen Suolo e cibo: nuove risorse in arrivo dall’Europa
Non ci pensiamo molto spesso, ma la terra ed il suolo sono essenziali per tutti i processi di sostentamento della vita sul nostro pianeta: sono infatti la base per il cibo che coltiviamo e per molti altri prodotti come mangimi animali, tessuti o legno.
I suoli forniscono anche una gamma di servizi ecosistemici importanti per l’acqua pulita, la biodiversità, il ciclo dei nutrienti e la regolazione del clima.
Al contempo, i suoli sono però sistemi altamente dinamici e fragili, perché sono una risorsa limitata. Basti pensare che possono essere necessari fino a 1.000 anni per produrre 1 cm di terreno!
I suoli stanno oggi affrontando le pressioni di una popolazione in aumento, che chiede terreni per la produzione agricola, nuovi insediamenti e industrie. I suoli sono inoltre fortemente colpiti dai cambiamenti climatici, dall’erosione e dall’innalzamento del livello del mare. Circa il 33% dei nostri suoli è degradato e nell’UE l’erosione colpisce il 25% dei terreni agricoli.
Per tutti questi motivi, la Commissione Europea ha deciso di inserire la “salute del suolo e del cibo” tra le sue “missioni”, in parte ispirate ad Apollo 11, per fornire soluzioni ad alcune delle maggiori sfide che il nostro mondo deve affrontare.
A questi temi saranno destinati finanziamenti specifici a partire dal 2021 dal più grande programma europeo per la ricerca e l’innovazione, ovvero Horizon Europe, che può vantare un bilancio proposto di ben 100 miliardi di €.
Mentre le consultazioni con le parti sociali proseguono ed Horizon Europe si va sempre più delinenando, anche la futura PAC (Politica Agricola Comunitaria) si concentrerà sulla spinta verso un’agricoltura più sostenibile e rispettosa dell’ambiente, sostituendo gli strumenti attuali – condizionalità, pagamenti diretti verdi e misure volontarie agroambientali e climatiche – con un approccio più mirato, ambizioso ma flessibile, basato sull’evidenza e sulle prestazioni, sostenuto dalla digitalizzazione.
Infatti, tre dei nove obiettivi futuri della PAC saranno ambientali.
Figura 2 – Fonte: Rete Rurale Nazionale
Per quanto riguarda il suolo, il nuovo quadro di “condizionalità” della futura PAC sosterrà un maggiore sequestro del carbonio. Gli agricoltori, per ricevere i pagamenti diretti, dovranno infatti rispettare ambiziose condizioni agricole e ambientali, quali la protezione delle torbiere e delle zone umide (terreni ricchi di carbonio), la rotazione delle colture (sostituisce la diversificazione delle colture), la gestione minima del terreno per ridurre il rischio di degrado del suolo, anche in pendenza, la copertura del suolo.
Tra gli obblighi, vi sarà poi quello di utilizzare il nuovo Farm Sustainability Tool (FaST) per lo sviluppo dei piani di gestione dei nutrienti. Lo strumento raccoglierà informazioni come dati satellitari, campionamenti del suolo e informazioni sulle parcelle agricole per aiutare gli agricoltori a prendere decisioni informate e mirate sull’uso delle sostanze nutrienti per animali e piante nelle proprie aziende.
Ma gli agricoltori potranno anche andare oltre.
Accanto a queste misure obbligatorie, potranno infatti scegliere di adottare “eco-schemi” per migliorare ulteriormente le proprie prestazioni ambientali e climatiche. E per questo saranno incentivati e/o premiati dagli Stati membri tramite pagamenti annuali ad ettaro.
L’agricoltura biologica, la creazione di boschi, l’agricoltura di precisione, l’agro-ecologia e l’agro-forestazione sono solo alcuni esempi di pratiche agricole benefiche per il suolo che gli agricoltori potranno decidere di applicare.
In ogni caso, informazioni più dettagliate si avranno nei prossimi mesi, dal momento che la Commissione Europea auspica il completamento del processo decisionale del c.d. “Regolamento Transitorio” prima dell’estate del 2020 e la definizione di un periodo “di passaggio” dalla vecchia alla nuova programmazione non superiore ad un anno, giusto il tempo per portare a termine il negoziato sulla nuova PAC.
Dott.ssa Martina Pirani (Project manager)
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