Il Coronavirus immobilizza il Paese, ma l’Agricoltura non si ferma, non può

Il Coronavirus costringe a fermarci. Ci impone uno stop forzato e di restare a casa. Ma c’è una categoria di lavoratori, a cui siamo meno abituati a pensare, che deve continuare a lavorare. Sì, perché oltre a medici, infermieri, farmacisti e dipendenti di supermercati, continuano ad essere operativi gli agricoltori.

E ad affermarlo è arrivato anche il Dpcm dell’11 marzo 2020, che stabilisce che “restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, le attività del settore agricolo, zootecnico, di trasformazione agro-alimentare, comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi”.

Gli agricoltori, quindi, non si fermano, non possono permetterselo, e continuano a lavorare per garantire continuità alle forniture di cibo e bevande per un’Italia quasi “immobile”, bloccata in casa per contrastare la diffusione del virus Covid-19.

Ed è proprio in questo contesto, in un’emergenza sanitaria che sta scardinando qualsiasi equilibrio, che ci accorgiamo di quanto sia centrale il sistema agroalimentare per la nostra vita. Improvvisamente riscopriamo il valore dell’agricoltura in generale e dell’agricoltore in particolare, come custode naturale della terra e gestore di uno dei nostri bisogni fisiologici primari, necessari per sopravvivere: il cibo, quello sano.

Sì, perché senza aria possiamo vivere per un massimo di 3 minuti, senza acqua 3 giorni e senza mangiare circa 3 settimane. Non sottovalutiamo, quindi, che la nostra vita dipende anche dal cibo e soprattutto dal cibo che scegliamo di mangiare. Una scelta importante che a volte facciamo in modo un po’ superficiale e frettoloso, e che invece dovrebbe avere il giusto peso all’interno della spesa totale familiare.

 

Cibo e Agricoltura

Un cibo sano e di qualità dipende da un’agricoltura sana e di qualità. Ricordiamoci sempre che quando acquistiamo un alimento, stiamo anche compiendo un atto agricolo, perché tutto ciò che portiamo in tavola arriva dall’orto e dipende dal lavoro dell’agricoltore.

Quell’agricoltore che da un lato ha l’obiettivo di soddisfare le richieste di mercato e i bisogni di un consumatore sempre più esigente, dall’altro deve accompagnare e seguire la vita del suo campo, poiché la natura non si ferma mai e procede con il suo percorso e la sua naturale evoluzione, a prescindere da qualsiasi Coronavirus.

Ecco perché in questo momento di grande difficoltà per tutti, gli agricoltori stanno continuando a impegnarsi per produrre beni essenziali e stanno mettendo a disposizione anche nuovi servizi per garantire maggiore sicurezza ed evitare la diffusione del virus. Pensiamo, ad esempio, alla possibilità che stanno offrendo in tanti di fare ordini al telefono o online e all’attivazione della consegna a domicilio. Una tendenza confermata anche da Coldiretti, che ha registrato un incremento della spesa online dell’11% e della consegna a domicilio del 7%.

 

L’Agricoltura ai tempi del Covid-19

La crisi che stiamo vivendo, non solo sanitaria ma anche sociale, ci fa sicuramente riflettere sul senso della vita e sullo stretto collegamento tra la nostra salute e quella del nostro habitat terra.

Approfittiamo di questi giorni, quindi, per iniziare a pensare a un dopo Coronavirus in cui l’agricoltore torni ad essere considerato una figura importante per il nostro benessere e il cibo qualcosa di più che un semplice piatto per sfamarsi, dal momento che si tratta di un elemento chiave per il nostro corpo e per l’ambiente in cui viviamo. Sì, perché se non c’è cibo non c’è vita e soprattutto scegliere cosa mangiare, significa scegliere la qualità della nostra vita!

Significative sono le parole del dott. Franco Berrino: “Ora che abbiamo tempo, esercitiamoci nella preghiera, nella meditazione, nella consapevolezza di ogni atto quotidiano. Ci servirà quando sarà passata l’epidemia».

E chissà che questa emergenza Coronavirus non ci porti a ragionare e ad attivarci davvero per fare qualcosa di buono anche per l’emergenza ambientale e climatica.

Gabriella Mazzetta



Gabriella Mazzetta
g.mazzetta@arca.bio
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