Molti suoli agrari marchigiani sono soggetti a marcata erosione dovuta sia alle caratteristiche geomorfologiche del territorio, alle condizioni climatiche ed ad inadeguate gestioni dei terreni che ne favoriscono la mineralizzazione. Ciò comporta una progressiva riduzione dello spessore dei suoli e una riduzione della loro fertilità fisica e chimica che influisce negativamente su biodiversità e rese colturali.
Il progetto AGRIBIOCONS si pone l’obiettivo di mitigare il degrado dei suoli marchigiani, tramite il trasferimento e l’adattamento di tecniche e tecnologie agricole biologiche conservative (note come “agricoltura bio-conservativa”) nei sistemi colturali della Regione, in particolar modo sui seminativi in rotazione maggiormente presenti.
Il progetto ha una durata di 48 mesi (febbraio 2019 – febbraio 2023) ed è finanziato dal Bando “Sostegno alla creazione e al funzionamento di Gruppi Operativi del PEI – Sottomisura 16.1 Azione 2” Annualità 2017 – PSR Marche 2014/2020 (fondi FEASR – contributo concesso € 345.356,50).
Imprese agricole
SOC. AGR. BIOLOGICA FILENI SRL (Capofila)
SOCIETA’ AGRICOLA AGRI BLU DI ZINGARETTI E SOCI SS
Informazione
ARCA SRL BENEFIT
INNOVAZIONE INTRODOTTA
Modello agricolo biologico conservativo.
Tale innovazione è già applicata in altri contesti:
✔ Pennsylvania (USA): il Farming Systems Trial (FST) ® del Rodale Institute è il confronto più longevo a livello mondiale tra agricoltura biologica “conservativa” e convenzionale.
✔ Toscana: grazie al progetto FIRB- SMOCA la Scuola Superiore S. Anna di Pisa ha preso in esame tre diversi sistemi di agricoltura: integrata, biologica e bioconservativa.
✔ Friuli Venezia Giulia: grazie al progetto “Le lavorazioni meccaniche conservative e le cover crops in una rotazione triennale ad indirizzo biologico” l’Università degli Studi di Udine ha applicato il metodo conservativo coinvolgendo diverse aziende agricole con differenti orientamenti colturali.
RISULTATI ATTESI
Sviluppo di un modello agricolo biologico produttivo adeguato ai nuovi scenari climatici, rispettoso della conservazione del suolo e della biodiversità, coadiuvato da strumenti tecnologici quali sensori e applicazioni informatiche necessari ad un puntuale monitoraggio nell’arco del tempo di indicatori di fertilità e di produttività.
Progettazione tecnica, disegno ed assemblaggio di un prototipo di misuratore dell'erosione dei suoli. Quest’ultimo, una volta validato, verrà messo a dimora sui campi sperimentali insieme ad un sensore già presente in commercio per la misurazione dell’umidità e della temperatura dei suoli.
Rotazioni e pratiche BIO-conservative ovvero zero/minime lavorazioni, utilizzo di cover-crops, consociazioni. Lo schema sperimentale prevede un confronto tra superfici gestite secondo i principi dell’agricoltura biologica “tradizionale” e superfici gestite secondo i dettami dell'agricoltura biologica “conservativa”. Le prove vengono effettuate su 7 aziende - irrigate e non - in differenti situazioni geomorfologiche: fondovalle, collina medio-bassa e alta.
L'impatto delle differenti gestioni nelle aziende agricole viene monitorato valutando gli effetti su suolo, aspetti agronomici e tecniche gestionali.
I risultati conseguiti nell'ambito del progetto saranno divulgati attraverso canali differenti: sito web, convegni, seminari, sessioni dimostrative, articoli su riviste divulgative e scientifiche. I risultati avranno diffusione su scala, oltre che locale, anche europea tramite la rete EIP AGRI (Partenariato Europeo per l’Innovazione in Agricoltura). Al termine dell’attività di divulgazione verranno redatte delle linee guida per l'applicazione e la diffusione delle tecniche innovative dell'Agricoltura Bio-Conservativa.