agricoltura

AGRICOLTURA AL BIVIO

Anche stamattina notizie sugli agricoltori europei in rivolta.

Altro segnale che pone il sistema proprio dell’agricoltura convenzionale a un punto di rottura e urge discuterne ma soprattutto agire, per garantire il futuro. Quello che chiedono gli agricoltori e anche tutti noi.

Non dimentichiamo mai che l’agricoltore è il primo garante della salute delle persone, il primo ecologista, il primo presidio del territorio. Lui e le scelte che i fruitori del cibo fanno potrebbero cambiare il mondo.

Noi di Arca siamo insieme a quelli fra loro più illuminati e insieme a “Cambiamo Agricoltura”, con la nostra attività di promulgazione per un cibo bio rigenerativo e nel rispetto del nostro motto “Terra Buona, Cibo Sano”.

In ballo la perdita del futuro ma anche la memoria del passato.

Leggiamo tutti i giorni, dal mondo e dall’Italia, di usi e tradizioni agricole, legati indissolubilmente alle nostre radici, che stanno finendo nell’oblio. Patrimonio immateriale che si affianca a quello materiale dato dai nostri suoli che dovrebbero produrre cibi buoni e sani, dai pascoli dove è possibile allevare in modo naturale gli animali destinati all’alimentazione umana, dalle nostre aree agricole interne, incontaminate ma svantaggiate, che nessuno presidia più e che pertanto tornano disordinatamente alla natura in un processo non gestito.

Un tempo, qui da noi le campagne erano cesellate e gestite in una tavolozza degna della terra di Raffaello: tra i fossi, le siepi, i muretti e le viti maritate si esprimeva un’arte.

Segni ancora presenti da secoli ma sempre meno evidenti, in alcuni scorci di Marche.

L’antica casa mezzadrile marchigiana, fatta anche di terra se mancava la pietra, la sua economia di scala circolare, il forziere di antiche sapienze, i sapori autentici, le espressioni autoctone di razze e specie inno alla biodiversità, la bellezza, la cultura, la storia.

Con il passato si perde tutto e si rimane senza memoria che non è solo un concetto ma il bagaglio di esperienze passate di cui oggi siamo frutto da mediare con le aumentate conoscenze scientifiche e tecnologiche.

Senza passato non c’è futuro.



Massimiliano Montesi
massimilianomontesi@yahoo.it
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