le api e l'agricoltura bio-rigenerativa

COME L’AGRICOLTURA PUÒ SALVARE LE API (E IL NOSTRO FUTURO)

Ad oggi, più del 40% degli insetti impollinatori rischia di scomparire e in Europa il 9,2% delle specie di api europee sono a rischio estinzione. Le api sono però essenziali per la nostra sopravvivenza: in agricoltura, infatti, questi piccoli insetti volanti svolgono un ruolo cruciale impollinando i fiori che danno origine a gran parte del cibo che mangiamo. Si stima infatti che circa il 75% della produzione alimentare dipenda dall’impollinazione animale, soprattutto dalle api. Per questo motivo, è chiaro come la relazione tra apicoltura e agricoltura sia strettissima e anzi interdipendente. L’una non potrebbe sopravvivere senza l’altra, eppure, a causa del nostro attuale modo di produrre e fare agricoltura moderna, stiamo mettendo in serio pericolo l’esistenza di questi piccoli, ma essenziali insetti. Ma quali sono nello specifico le pratiche agricole che minacciano la loro sopravvivenza?

L’agricoltura intensiva e le api

L’agricoltura intensiva, con il suo uso pesante di pesticidi, rappresenta attualmente una delle principali minacce per le api. Ad essere particolarmente dannosi per le api sono soprattutto i pesticidi a base di neonicotinoidi, in quanto queste sostanze create alla fine degli anni ’90 attaccano il sistema nervoso degli insetti per eliminarli. Anche se usati in minime quantità, purtroppo i danni provocati sulle api sono comunque piuttosto gravi. Una volta venute in contatto con queste sostanze, infatti, perdono il loro senso dell’orientamento e non riescono più a trovare il loro alveare, oltre a diventare meno resistenti a malattie e parassiti. Senza contare poi gli habitat naturali distrutti a causa dei pesticidi, che riducono la disponibilità di cibo e nidificazione.

Nel gennaio 2020 la Commissione Europea ha vietato finalmente la commercializzazione di queste sostanze, anche se il loro utilizzo è ancora concesso in caso di emergenza. Restano tuttavia oggetto di studio altre sostanze potenzialmente nocive i cui effetti sulle api non sono ancora ben conosciuti.

La monocoltura

L’agricoltura moderna utilizza però anche altre tecniche agricole potenzialmente dannose per questi insetti. Una fra tutte è la monocoltura. Con la monocoltura accade infatti che si concentrino le fioriture in un unico periodo temporale, accorciando il periodo in cui le api possono cibarsi e fare scorte; al contrario della policoltura che consente invece di avere disponibilità di fioriture in periodi differenti. La monocoltura ha inoltre bisogno di più diserbante per la protezione dalle infestanti, altro fattore che incide negativamente sulla sopravvivenza delle api.

Cosa può fare l’agricoltura per salvare le api

Fortunatamente, ci sono anche molte tecniche agricole che possono aiutare a salvaguardare le api. In primis, è sicuramente necessario adottare un modello agricolo che non preveda l’uso di diserbanti e pesticidi, come l’agricoltura biologica. Esiste però anche un altro modello agricolo che va oltre l’agricoltura biologica e che rappresenta una soluzione efficace per salvaguardare la biodiversità e l’ambiente in generale, in grado di rigenerare il suolo e la sua fertilità: l’agricoltura biologica rigenerativa. Da anni oramai Arca promuove questo modello, codificato recentemente in un insieme di pratiche agricole regolate dal Disciplinare di Produzione ORSS® (Organic Regenerative agri-Soil System). L’agricoltura bio-rigenerativa si rivela particolarmente adatta a combattere gli effetti disastrosi del cambiamento climatico, anch’essi responsabili dell’attuale rischio di estinzione delle api, combinando alcune tecnologie e pratiche agroecologiche che favoriscono la biodiversità epigea e ipogea. Vediamone alcune.

Diversificazione colturale

L’agricoltura bio-rigenerativa ha come principio fondante quello della diversificazione colturale. Essa, non solo è capace di apportare numerosi benefici al suolo, ma è anche in grado di assicurare agli insetti pronubi una dieta più varia diversificando le specie colturali e assicurando periodi più lunghi di fioritura e un accesso al cibo più prolungato.

Consociazioni e Cover Crops

Le consociazioni e le cover crops costituiscono altre due fondamentali tecniche agricole bio-rigenerative che possono avere un impatto significativo sulla salute delle api.

Le consociazioni, ovvero la coltivazione di due o più piante contemporaneamente su uno stesso appezzamento di terreno, possono innanzitutto contribuire a creare un ambiente più ricco e diversificato per le api. Allo stesso modo le cover crops, o colture di copertura, possono aiutare sia a prevenire l’erosione e migliorare la fertilità del suolo, che ad aumentare la biodiversità. Alcune cover crops ad esempio, come la facelia, la senape, il ravizzone e la veccia risultano particolarmente attraenti per le api, facilitando loro l’impollinazione dei fiori. Inoltre, le cover crops a fioritura tardo estiva consentono a questi insetti di costruire le scorte necessarie al superamento dell’inverno, migliorando il benessere della colonia.

Senza le api non c’è futuro

Le api sono vitali per l’agricoltura e per la nostra stessa sopravvivenza. Adottando tecniche agricole più sostenibili e rispettose delle api, possiamo aiutare a garantire che queste preziose creature continuino a volare nei nostri campi e nei nostri giardini per molti anni a venire. Il ruolo dell’agricoltore a questo proposito è essenziale nel garantire il rispetto e la salvaguardia della biodiversità attraverso l’applicazione di modelli agricoli più sostenibili e meno impattanti sull’ambiente e sul suolo. Grazie all’impatto benefico sul suolo e sulla biodiversità in particolare dell’agricoltura biologica rigenerativa, saremo in grado di salvare le api e così anche noi stessi.



arca
info@arca.bio
No Comments

Post A Comment

Top