Consociazioni: l’unione fa la forza

Dopo aver illustrato la pratica che può essere definita la chiave di volta dell’agricoltura bioconservativa rigenerativa promossa da ARCA, ovvero la cover crop (coltura di copertura), oggi prendiamo in considerazione un’altra tecnica agricola di estrema importanza: la consociazione.

Che cosa si intende per consociazione?

Le consociazioni sono coltivazioni contemporanee, su uno stesso appezzamento di terreno, di due o più specie vegetali.

Quali tipologie esistono?

Le consociazioni si classificano in:

  • Erbacee (frumento e favino – mais e fagiolo – patata e pomodoro);
  • Arboree (vite e olivo – pero e melo);
  • Miste: colture erbacee con colture arboree (vite o olivo con colture da foraggio).

E ancora in:

  • Permanenti: la consociazione riguarda tutto il ciclo vegetativo;
  • Temporanee: la consociazione riguarda solo una parte del ciclo vegetativo.

Affinché siano effettivamente consociate, le specie vegetali devono essere compatibili tra di loro sia dal punto di vista biologico, che dal punto di vista colturale. Ma, più nello specifico, quali sono le condizioni di base per il loro successo?

  • Reciproca tolleranza;
  • Assenza di competizione per le sostanze nutritive;
  • Attuazione delle pratiche colturali per ciascuna specie consociata senza gravi limitazioni.

A cosa servono e quali sono i principali obiettivi delle consociazioni?

  • Ottenere un reddito maggiore dall’unità di superficie del terreno;
  • Migliorare quali-quantitativamente la produzione (prati polifiti, consociazione di veccia e avena);
  • Ottimizzare il tempo, fattore sempre determinante, seminando la consociata quando la prima coltura ha quasi ultimato il suo ciclo vegetativo (frumento e trifoglio violetto o erba medica);
  • Proteggere una coltura con un’altra dalle principali avversità biotiche e abiotiche (orzo con lenticchia, piante frangivento a difesa dei fruttiferi…).

Quali sono, nel dettaglio, le consociazioni praticate nei campi sperimentali ARCA?

Grano tenero e Favino bianco (questa consociazione viene praticata all’interno del progetto Agribiocons, finanziato dalla Regione Marche tramite il PSR 2014-2020)

Grano tenero e Pisello proteico (questa consociazione viene praticata all’interno del progetto Agribiocons, finanziato dalla Regione Marche tramite il PSR 2014-2020)

Grano tenero e Trifoglio violetto

Orzo nudo e Lenticchia rossa

Per concludere, è bene sottolineare il parallelismo che sussiste fra le consociazioni in campo e le consociazioni “a tavola”: come le prime apportano significativi vantaggi al suolo, le seconde incidono positivamente sul benessere del nostro organismo. Un esempio “felice” di associazione alimentare salutare è l’unione di cereali e legumi: dal momento che i cereali sono carenti di alcuni amminoacidi che invece sono presenti nei legumi, combinando questi due alimenti siamo in grado di fornire al nostro organismo tutti gli amminoacidi essenziali di cui necessita.

E’ proprio il caso di dirlo: sia in campo che a tavola, l’unione fa sempre la forza!

Simone Tiberi (Dottore Agronomo)



Simone Tiberi
s.tiberi@arca.bio
No Comments

Post A Comment

Top