22 marzo: Giornata Mondiale dell’Acqua

Oggi viene celebrata la giornata mondiale dell’acqua, una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite sin dal 1992 nell’ambito dell’agenda 21, prevista dalla conferenza di Rio.

Quest’anno il tema riguarda il rapporto che sussiste tra il cambiamento climatico e la risorsa idrica.

Tra gli obiettivi la sensibilizzazione delle Istituzioni planetarie a tutti i livelli e dell’opinione pubblica sui temi dello spreco e della sua corretta gestione.

«Non è un caso che tutte le grandi civiltà così come l’unità operativa territoriale del Progetto Arca (Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente) siano riconducibili ad uno o più bacini fluviali», commenta Bruno Garbini Presidente di Arca Srl Benefit.

Arca Srl Benefit, tra l’altro, si è fatta promotrice, insieme a tutte le Organizzazioni Agricole, di un Accordo Agroambientale d’Area finalizzato proprio alla migliore gestione da parte degli agricoltori delle acque di superficie e al miglioramento di quelle di falda. Al progetto finanziato dal PSR Marche hanno aderito un centinaio di Aziende Agricole Biologiche ubicate nella Media Valle dell’Esino e nell’Alta Valle del Misa.

«Il triangolo della vita è rappresentato dai tre elementi Aria, Acqua e Suolo e, con il Progetto ARCA, si intende appunto porre attenzione su queste risorse fondamentali. Per la tutela dell’Acqua vorrei ricordare i servizi ecosistemiciderivanti dal progetto, grazie all’adozione delle pratiche agricole bio rigenerative in agricoltura.

In particolare due aspetti, che interessano in primo luogo l’aumento del tempo di corrivazione delle acque e conseguente prevenzione delle alluvioni: l’acqua piovana non penetra in un suolo compatto e privo di sostanza organica, ma scorre veloce in superficie erodendo il suolo e alimentando flussi repentini delle aste fluviali. Invece, con l’aumento della sostanza organica, dell’humus e della biodiversità ipogea del terreno, si verifica una maggiore capacità di ritenzione idrica che rallenta la corsa dell’acqua di superficie verso il mare. Il tempo di corrivazione, infatti, è il tempo impiegato da una goccia di pioggia caduta a terra nel punto più lontano del bacino idrografico, per arrivare al mare. Facendo aumentare quindi questo tempo si contribuisce a prevenire le alluvioni.

In secondo luogo, l’aumento della capacità di filtraggio del suolo e conseguentemente della qualità e della conservazione delle acque di falda: un suolo a maggiore contenuto di sostanza organica rispetto all’attuale filtra con più efficacia le acque che penetrano in falda, contribuendo a migliorare la qualità e la quantità dell’acqua potabile.

Ricordo che da ragazzo, parliamo degli anni ’50, quando il fiume Esino rappresentava il luogo ludico, d’evasione e aggregante per i giovani di tutti i paesi del circondario della Vallesina, era possibile dissetarsi in  tutta tranquillità presso i mille rivoli e le mille fonti accanto al corso principale.

Più in là le donne lavavano i panni di casa tra canti e chiacchere mentre gli uomini si approvvigionavano del prezioso elemento per innumerevoli usi.

Oggi tutto ciò appare quasi come un’utopia, un’epoca lontana nella dimensione dei ricordi adolescenziali ma con il Progetto ARCA può trasformarsi in realtà. In parte? Integralmente? Non poniamo limiti a un sogno».

 

Bruno Grbini – Presidente Arca Benefit.

Foto di copertina: fonte corriere.it



Agnese Testadiferro
a.testadiferro@arca.bio
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