Sostenibilità sinonimo di riduzione degli sprechi

La lotta agli sprechi alimentari è divenuta nel corso degli anni un dovere etico.

Lo spreco alimentare infatti ha forti ripercussioni a livello ambientale ed economico: per produrre il cibo che non verrà consumato vengono inutilmente utilizzate risorse naturali, generate emissioni nell’atmosfera e creati rifiuti.

Secondo la Direzione Generale dell’Ambiente della Commissione Europea, la fase del sistema agroalimentare in cui si registrano maggiori sprechi e perdite è quella del consumo casalingo (43%). Questo dato è confermato anche dalle stime italiane, secondo cui il 53% dello spreco alimentare avviene lungo la filiera di produzione e distribuzione, mentre il restante 47% è responsabilità dei consumatori.

Lo spreco avviene soprattutto a carico di alimenti facilmente deperibili, come frutta e verdura, e di quelli che hanno una data di scadenza molto breve; è inoltre legato a diversi fattori, compresi i comportamenti individuali, sui quali possiamo e dobbiamo intervenire.
Ad esempio, a livello casalingo gli sprechi possono riflettere una mancanza di cultura del valore del cibo.

A tal proposito, cosa possiamo fare per ridurre lo spreco alimentare in casa?

Innanzitutto è fondamentale programmare la spesa settimanale, evitando acquisti massicci concentrati in una sola volta. Impegniamoci poi ad acquistare alimenti più vicini alla scadenza, da consumare nel breve periodo, in modo da non incrementare il rischio che questi prodotti restino sugli scaffali sino a scadenza, invenduti e quindi futuri prodotti di scarto. Inoltre è bene prestare attenzione alle offerte e ai formati convenienza, in particolare quando siamo tentati dalle novità o da prodotti che non conosciamo: essi sono effettivamente convenienti e permettono di risparmiare solo se realmente consumati, altrimenti aumenta solamente la possibilità che finiscano nella spazzatura.

Una volta a casa, gli alimenti devono essere accuratamente riposti nel frigo: frutta e verdura nei cassetti, pesce e carne cruda al primo piano, affettati e formaggi più in alto, affinché ognuno di essi si conservi meglio e più a lungo. Ricordiamo anche che la dicitura in etichetta “da consumarsi preferibilmente entro” indica che il prodotto è ancora sano e sicuro oltre la data riportata, in quanto potrebbero semplicemente essere state modificate alcune caratteristiche organolettiche del prodotto che non comportano alcun rischio per la salute.

È bene poi, quando si cucina, tenere a mente che gli avanzi possono essere riciclati e riutilizzati per nuove ricette, consumati nei giorni successivi oppure essere congelati.

A livello internazionale si sta ponendo sempre maggiore attenzione a misure di prevenzione per il recupero delle eccedenze alimentari. Tra i paesi che stanno adottando impegni in questo campo troviamo anche l’Italia: nel 2016 infatti è stata approvata una legge finalizzata proprio alla donazione e alla distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici, con l’obiettivo di promuovere la solidarietà sociale e limitare gli sprechi.

Ognuno di noi dovrebbe mettere in campo questi semplici accorgimenti per contribuire a combattere la lotta agli sprechi: in questo modo non solo salvaguardiamo e tuteliamo l’ambiente che ci circonda, ma forniamo anche un valido aiuto per il miglioramento dello stato nutrizionale delle fasce di popolazione socialmente più fragili e più bisognose di un consapevole e responsabile sostegno di tutti.

Dott.ssa Laura Campagnoli (Biologa nutrizionista)



Laura Campagnoli
laura.campagnoli91@gmail.com
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