Il custode del territorio: l’agricoltore

Cuore pulsante del Progetto ARCA (Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente), del quale è depositaria Arca Srl Benefit, è ovviamente l’agricoltura, che nel nostro caso è caratterizzata come bio-conservativa rigenerativa.

Delle pratiche agricole rigenerative promosse e sviluppate da Arca Benefit, il cui obiettivo primario è per l’appunto la rigenerazione del suolo, o meglio della sua componente biologica, e di conseguenza dell’ambiente nella sua interezza e complessità, oltre ad averle elencate tutte, ne abbiamo parlato più volte e alcune di esse (le cover crops, le consociazioni e le rotazioni colturali) sono state spiegate nel dettaglio da un punto di vista tecnico-agronomico.

Oggi invece vogliamo soffermarci su colui che attua e compie le pratiche in questione, ossia l’agricoltore.

È doveroso, oggi più che mai alla luce della minaccia sempre più incombente e gravosa dei cambiamenti climatici, sottolineare il delicato ed indispensabile ruolo svolto proprio dall’agricoltore.

Egli infatti, oltre ad essere produttore di cibo e di conseguenza il garante dell’alimentazione e della salute dell’utilizzatore finale, svolge anche la fondamentale funzione di presidio e gestore del territorio.

L’agricoltore è il vero custode del territorio e del paesaggio.

Custode anche della peculiarità delle nostre colline, della loro bellezza, della loro particolare conformazione, derivante proprio dal sapiente disegno (si può quasi parlare di vera e propria arte) ideato ed architettato dai contadini stessi sin dagli albori della civiltà rurale mezzadrile, che rappresenta le nostre origini e le nostre radici.

È dunque l’agricoltore che dobbiamo rispettare e tutelare se abbiamo a cuore la salvaguardia del nostro territorio e dell’ambiente circostante.

Inoltre, l’agricoltore eroga una serie di Servizi Ecosistemici, a vantaggio e beneficio della società tutta, che devono essere riconosciuti economicamente al fine di garantire all’agricoltore stesso un reddito sempre più giusto ed adeguato al suo ruolo chiave di presidio paesaggistico.

Di seguito, l’elenco dei vari Servizi Ecosistemici e una loro sintetica descrizione:

  • Carbon Farming: finora il suolo, perdendo la sua componente organica, che è passata nelle Marche dal 2% del dopoguerra allo 0,9% attuale, ha contribuito ad aumentare la percentuale di anidride carbonica presente in atmosfera; le tecniche bio-conservative invertono la tendenza in quanto catturano anidride carbonica e la immagazzinano nel suolo, incrementando così la sua sostanza organica;
  • Riduzione dell’erosione del suolo: tenendo la sua superficie il più possibile coperta durante l’anno se ne riduce l’erosione da parte degli agenti atmosferici contribuendo così a ridurre anche i fenomeni di eutrofizzazione del mare;
  • Incremento della biodiversità ipogea, la quale, costituita ad esempio da lombrichi, talpe, insetti, batteri, protozoi e funghi, rappresenta il 25% della biodiversità complessiva del pianeta;
  • Aumento del tempo di corrivazione delle acque e conseguente prevenzione delle alluvioni: l’acqua piovana non penetra in un suolo a basso contenuto di sostanza organica ma scorre veloce in superficie alimentando flussi repentini delle aste fluviali; invece, con l’aumento della sostanza organica, dell’humus e della biodiversità ipogea del terreno si verifica una maggiore capacità di ritenzione idrica che rallenta la corsa dell’acqua di superficie verso il mare. Il tempo di corrivazione, infatti, è il tempo impiegato da una goccia di pioggia caduta a terra nel punto più lontano del bacino idrografico per arrivare al mare. Aumentando quindi questo tempo si contribuisce a prevenire le alluvioni;
  • Aumento della capacità di filtraggio del suolo e conseguentemente della qualità delle acque di falda: un suolo a maggiore contenuto di sostanza organica rispetto all’attuale filtra con efficacia le acque che penetrano in falda, contribuendo a migliorare la qualità dell’acqua potabile.

Senza adesso scendere nei dettagli di ciascun Servizio Ecosistemico (servirebbe un articolo ad hoc per ognuno di essi), è giusto però evidenziare quanto possano essere evidenti e concrete le ripercussioni sul territorio e sull’ambiente qualora l’agricoltore, solo se illuminato, coscienzioso, consapevole e responsabile, agisca in vista del bene comune curando meticolosamente i vari aspetti sopra elencati.

È dunque un dovere etico supportare e sostenere, ad ogni livello, dalle istituzioni all’utilizzatore finale, l’agricoltore per facilitargli ed agevolargli il decisivo compito di custodire quelle preziose e fragili risorse naturali (suolo, aria, acqua) dalle quali dipende la vita di ognuno di noi.

Lorenzo Romagnoli (Dottore in Filosofia)



Lorenzo Romagnoli
l.romagnoli@arca.bio
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