19 Jul Spigolature marchigiane (16)

Sua maestà il tartufo

Quasi in tutte le Marche è possibile trovare il tartufo nero scorzone o nero pregiato.

Ma l’eccellenza, come noto, è nel bianco della zona di Acqualagna e Sant’Angelo in Vado. Come ha raccontato Terenzio Montesi, vincitore nell’ottobre del 2003 del prestigioso premio “Il tartufo d’oro”, collaterale alla pregiata sagra di Sant’Angelo in Vado, in uno scritto di Giovenale il prezioso tubero viene chiamato “il figlio del fulmine”.

Questo perché Giovenale riteneva che le piante da tartufo, spaventate dall’arrivo del temporale, scaricassero la tensione sulle radici generando il loro frutto.

Massimiliano Montesi

 

Storia della mia morte

Lauro De Bosis, di famiglia anconitana, effettuò il suo famoso volo antifascista.

La sua grandezza storica, politica e culturale e il suo eroismo (“varrò più da morto che da vivo”) hanno fatto da sfondo per il lancio di volantini su Roma il 3 ottobre 1931, volo dal quale non fece più ritorno.

Massimiliano Montesi (fonte: pubblicazione “Storia della mia morte. Lauro De Bosis e Il volo antifascista su Roma”. Alessandro Cortese De Bosis)

 

Il Casino Dorico…

era ubicato presso il Ridotto del Teatro alle Muse ove si svolgevano i veglioni, le mascherate, le accademie musicali e divertimenti vari dell’aristocrazia anconitana fra Ottocento e Novecento.

Massimiliano Montesi (fonte: “Il Casino Dorico Anconitano”. Giuseppe Paleani)

 

La Cassa Sonora dei canti popolari marchigiani

(…) Terenzio Montesi, negli anni ’80, ha documentato il vissuto quotidiano della nostra gente in una serie di trasmissioni radiofoniche, realizzate in diverse località della regione, registrando dal vivo le voci, i racconti e le testimonianze.

Insieme a Rai Marche, la Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo ha fatto rivivere questa preziosa documentazione sonora e l’ha resa accessibile ad una fascia sempre più ampia di utenti affidando ad un documento digitale il compito di rappresentare, con le voci e i suoni, i racconti del modo di vivere marchigiano nella delicata fase di passaggio da una fisionomia prevalentemente agricola ad un modello manifatturiero ed industriale diffuso.

Massimiliano Montesi (dall’introduzione all’opera digitale “Cassa Sonora dei Canti Popolari Marchigiani” di Amedeo Grilli, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo. Progetto a cura di Gianni Di Giuseppe. Coordinamento e ricerche di Patrizia Fabbretti)

 

La terra e il fuoco

Due dei quattro elementi della cosmologia di Pitagora, fuoco e terra, furono al lavoro in Vallesina: le fornaci, ora archeologia “industriale” o riconvertite, sono state riscoperte e raccontate.

Hanno significato lavoro e benessere sin dai tempi antichi.

Massimiliano Montesi

 

I misteri della Vallesina

Santi, miracoli, reliquie, apparizioni, riti occulti, prodigi, fantasmi, personaggi tra realtà e leggenda, tesori, città e castelli scomparsi, natura bizzarra e misteriosa.

Tutto successe in Vallesina, nel passato, al confine con la leggenda… ma anche nel presente?

Massimiliano Montesi (fonte: pubblicazione “Vallesina misteriosa”. Di Francesco Formiconi)

 

Le opere del Castello di Cerreto

Nel Museo Antica Farmacia Giuli, a Cerreto D’Esi, ci sono opere di grande spessore.

Dipinti del XV, XVI e XVII secolo, di cui uno di Antonio da Fabriano, giustamente valorizzati e riscoperti.

Massimiliano Montesi

 

Il Museo della Mezzadria

Al Museo di Storia della Mezzadria “Sergio Anselmi” sono conservati più di 2000 oggetti. Nella cornice dell’affascinante complesso di Santa Maria delle Grazie di fine Quattrocento, immerso nel verde delle colline di Senigallia.

Massimiliano Montesi

 

Il paese museo degli scalpellini

A Sant’Ippolito c’è il Museo diffuso dell’arte scolpita nell’arenaria.

A cielo aperto, fin dal XIV secolo, il talento artistico e l’abilità artigianale dei lavoratori della pietra.

Massimiliano Montesi

 

Museo a cavallo

A Civitanova Marche c’è il Museo Storico del Trotto. Il trotto: curiosità, accessori, cimeli di gara e anche un ippoparco.

Massimiliano Montesi