La Fertilità Biologica del suolo

La fertilità biologica del suolo può essere indicata dalla quantità degli organismi viventi in una determinata porzione di suolo e dalla loro attività.

Parliamo, quindi, di quantità e di qualità. Sì, perché l’operosità degli organismi che vivono all’interno del suolo è di importanza fondamentale, dal momento che innesca servizi ecosistemici ed è necessaria alla stessa formazione del suolo, o meglio del suo strato più superficiale, dove si ha la più alta concentrazione di vita.

Basti pensare, infatti, che per produrre 1 cm di suolo i microrganismi impiegano centinaia e centinaia di anni.

La fertilità biologica del suolo, inoltre, è espressa dal grado di fertilità che il suolo stesso presenta, ovvero dal sostegno che la pianta trova nel terreno, che è direttamente collegato alla sostanza organica e, quindi, alla biodiversità.

Si può dunque facilmente comprendere come questa proprietà naturale sia fondamentale per tutti noi, ma è tanto importante quanto delicata, dal momento che varie possono essere le origini della perdita o degradazione della fertilità biologica.

Le principali cause sono: erosione, frane, perdita di sostanza organica, cementificazione, salinizzazione, compattazione e inquinamento. La degradazione della fertilità biologica si manifesta purtroppo molto frequentemente ed ogni causa elencata può assumere svariate sfaccettature.

La riflessione che si vuole proporre tramite questo breve articolo è la seguente: è necessario concentrarsi su quanto sia importante questa proprietà basica del suolo per gli organismi che vivono nel terreno, per le piante che in esso crescono e di conseguenza per tutti noi.

Sì, perché il tempo che serve agli organismi per formare 1 cm di suolo è talmente lungo da far sì che questa risorsa sia paragonabile ad una risorsa non rinnovabile.

La sua protezione e la sua conservazione sono dunque fondamentali per il nostro futuro!

Lorenzo Cingolani (Dottore Agronomo Forestale)



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