La razza Ancona: un’eccellenza endemica da “rigenerare”

Nell’affollato pianeta della popolazione avicola la razza Ancona, razza autoctona, generosamente splendida, è quasi del tutto scomparsa.

Un patrimonio genetico, tipico e irripetibile, destinato ormai all’invenzione di ibridi da carne, messo a disposizione degli allevatori di tutto il mondo per consegnare ai mercati originali e selezionate combinazioni.

Le peculiarità di questa razza possono essere riassunte in una sorta di carta d’identità:

Origine: incrocio di polli allevati nella campagna marchigiana con esemplari allevati in Toscana, specie nel livornese.

Becco: di colore giallo, bianchi gli orecchioni.

Bargigli: rossi, di fine tessitura.

Cresta: diritta, a cinque dentellature larghe alla base.

Petto: largo, ben modellato e arrotondato.

Ali: larghe, alte, robuste e aderenti al corpo.

Coda: corposa, larga, ben distesa, con un angolo di 40 gradi rispetto al dorso.

Zampe: implumi, di colore giallo con accenni neri, lunghe e distanziate.

Piumaggio: fondo nero con riflessi metallici verdastri; alcune penne hanno la punta con una macchietta triangolare bianca.

Questa caratteristica è sempre presente nelle remiganti, copritrici, timoniere e falciformi.

Peso: il gallo circa 2,7 kg, la femmina fino a 2 kg.

Residenza attuale: Regno Unito, USA e Canada.

Carattere: scontroso, irritabile, anarcoide.

La carta d’identità della razza Ancona delinea le connotazioni del maschio, anche se per gli incroci è la femmina a favorire le selezioni, ottima ovaiola com’è, anche se ha scarsa attitudine alla cova.

Il nome deriva dal porto della città di Ancona da dove, nel 1880, partirono i primi esemplari di una razza autonoma, originale per il piumaggio picchiettato di bianco su sfondo nero e per le zampe gialle macchiettate di nero. Fu il Console inglese nella città dorica, Tomassini, a inviare nel Regno Unito i primi esemplari, ben conoscendo la vocazione degli allevatori britannici come maestri nell’arte di trasformare l’estetica di un pollo (Florsh). Nel 1888 l’Ancona attraversa l’oceano e viene accolta nel repertorio avicolo degli Stati Uniti, oggetto di allevamento e selezione. Nel 1898 si costituisce in Inghilterra il “Club dell’Ancona”, diretto da amatori che esaltarono le peculiarità dei soggetti, fissandone caratteristiche standard che tipicizzano la razza.

La Ancona è oggi largamente diffusa e tenuta in alta considerazione nei paesi anglosassoni con punte di forte concentrazione in Pennsylvania, Ohio e sud California. Tra i tantissimi vanti italiani nel mondo, mettiamoci pure la razza Ancona: vuol dire rendere giustizia alla storia e alla tavola

Massimiliano Montesi



Massimiliano Montesi
massimilianomontesi@yahoo.it
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