Spigolature marchigiane (14)

Sotto il cielo del San Vicino…

è un libro curioso. Protagoniste Apiro, Staffolo, Cupramontana, Poggio San Vicino, Cingoli.

L’unicità di questo lavoro appare chiara sin dalle prime righe.

Ormai introvabile poiché stampato nel 1979 in pochissime copie da una pur illuminata Comunità Montana, contiene gemme di storia, poesia e aspetti inediti di alcuni paesi marchigiani “custodi” del monte San Vicino. La pubblicazione, nella sua seconda parte, riporta la trascrizione di un manoscritto settecentesco messo a disposizione da Walfrido Giannobi e debitamente riprodotto a mano da Moraldo Maran.

Il manoscritto, letto oggi, risulta stupefacente per la varietà e fantasia dei vari rimedi popolari in esso contenuti. Vi troviamo formule matematiche per capire se nascerà un maschietto od una femminuccia, se qualcuno morirà o no, prevedere e condizionare il futuro.
E poi una serie incredibile di “ricette” per guarire qualsiasi malanno (compreso il rimedio per ritrovare la verginità!) o per il, oggi si direbbe, “fai da te” in merito a tantissimi argomenti, dal sapone ai fiammiferi, dal vermouth all’inchiostro “simpatico”.

Massimiliano Montesi (fonte: pubblicazione “Sotto il cielo del San Vicino”. Con la collaborazione di Walfrido Giannobi, David Borioni, Aldo Leoni, Nello Fabrizi, Alfredo Nocchi, Ezio Bartocci, Elia Bonci, Giovanni Poeta, Guido Primucci e Fernando Bastucci)

 

La Torre Gerosolimitana…

è a Sant’Elpidio a mare. La sua funzione è un mistero. Per le sue caratteristiche non canoniche di difesa e virtuale, ma non troppo, Croce di Malta.

Difesa e avvistamento, elevazione spirituale o tutte e due?

Massimiliano Montesi

 

Domenico Spadoni…

ha scritto ai suoi lettori:

“Ed or va, povero libriccino, va tra la gente cortese de le Marche native. Tu che porti della loro e della mia vita così cara ricordanza, reca il saluto e il testimonio di affetto di chi, lontano, ripensa sempre con trasporto alla romita bellezza delle sue campagne, nella cui contemplazione l’anima si fa mite e serena, e la disperata melanconia leopardiana si traduce in idillio”.

Massimiliano Montesi (fonte: pubblicazione “Alcune costumanze e curiosità storiche marchigiane della provincia di Macerata”. Domenico Spadoni)

 

La patria della fisarmonica…

è Castelfidardo, ove naturalmente c’è il Museo ad essa dedicato.

350 pezzi, alcuni unici, altri di grande valore. Il giusto tributo della città allo strumento che l’ha resa famosa in tutto il mondo.

Massimiliano Montesi

 

Il Museo teatro a Serra De’ Conti

In un percorso teatrale audioguidato si apre il sipario su “Le stanze del tempo sospeso”, al Museo delle arti monastiche.

Il visitatore è ospite e attore.

Massimiliano Montesi

 

Scienza a Saltara

Matematica, fisica, astronomia e astrofisica hanno qui il loro tempio. Nella Villa settecentesca sede del Museo del Balì.

Si guardava il cielo da quattro torri di osservazione già cinque secoli fa.

Si può fare anche oggi, dall’osservatorio.

Massimiliano Montesi

 

Fischietti e vasi…

al Museo del fischietto e del vasaio di Ripatransone, con il suo protagonista Innocenzo Peci.

In mostra 600 fischietti in terracotta dell’ultimo secolo.

Massimiliano Montesi

 

I Sibillini degli amandolesi

Al Museo antropogeografico di Amandola, la natura selvaggia, l’uomo, e le sue attività in equilibrio secolare.

Massimiliano Montesi

 

Il farro triticum-dicoccum…

è un cereale antichissimo in quanto usato dai Faraoni dell’antico Egitto già 7000 anni prima di Cristo.

Successivamente fu utilizzato dalle civiltà mediterranee fino ad arrivare ai Romani che ne fecero alimento primario e vittorioso per il nutrimento dei loro centurioni.

Questo farro, speciale e selezionato, rientra tra i prodotti riconosciuti tipici della regione Marche.

Dotato di un alto contenuto di fibre, 10% in più del frumento, ha effetti positivi nei confronti delle malattie metaboliche come il diabete e l’ipercolesterolomia.

Apportatore di un contenuto calorico di circa 350 Kcal con una presenza di carboidrati complessi, come risultato di studi effettuati da dietologi e cattedratici.

Alta digeribilità per un’alimentazione integrata ed equilibrata di tutti coloro che esercitano un’attività fisica.

Piacere per la cucina e per il palato.

Ricchezza per il contenuto di vitamine A, C, E e di proteine osannate grazie alla loro attività antiossidante. Ricco di ferro e magnesio con un elevato contenuto di calcio.

Di colore oro ambrato, contiene un alto valore di isoflavoni che hanno proprietà antiossidanti.

Usato da secoli dalle popolazioni rurali e dai buongustai. Sicuro perché integro e naturale.

Massimiliano Montesi (fonte: ricettario e packaging Monterosso)

 

Organi storici

Tra i tanti organi contenuti nelle Chiese delle Marche si contano decine di strumenti di Callido e Nacchini, massimi esponenti dell’arte organaria italiana del 1700.

Molti suonano ancora in concerto.

Massimiliano Montesi

 

“La smorfia enogastronomica marchigiana”…

l’”Oroscopo enogastronomico marchigiano”, “ Le ricette di nonna Felice” e “Marche, eros e gastronomia” compongono un cofanetto; un progetto alternativo nell’ambito dei classici libri sulla cucina regionale, ove accanto alle ricette della nostra tradizione vengono proposti abbinamenti curiosi quali cibo e oroscopo o cibo e sessualità.

Un regalo del Gruppo Fileni, che, oltre ad essere realtà aziendale moderna e di successo, resta fortemente radicata ai valori del passato necessari per avere un futuro.

Massimiliano Montesi (fonte: Cofanetto di libri a cura di Gianfilippo Centanni e Rolando Ramoscelli)



Massimiliano Montesi
massimilianomontesi@yahoo.it
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