Spigolature marchigiane (2)

Gli indiani Sioux e Chippewa a Filottrano

Giacomo Costantino Beltrami, viaggiatore, avventuriero, storico, etnografo e patriota, nasce a Bergamo nel 1779.

A Macerata si consacra uomo di legge, cosa che lo aiuterà ad argomentare da tecnico l’autodifesa contro le accuse di cospirazione ai danni dello Stato Pontificio (tali documenti sono visibili al museo privato Beltrami).

Vero precursore del viaggiatore dei primi ‘800, frequentò il mondo, conosciuto e non.

La sua impresa più famosa è la scoperta delle sorgenti del Mississippi, che contrariamente alle ipotesi comuni non nasceva in montagna ma in pianura da un complesso lacustre e palustre. Egli chiamò lago Giulia le sorgenti settentrionali del grande fiume (oltre 4000 km, che percorse tutti con una rudimentale imbarcazione!), poiché amava la contessa Giulia Spada di Filottrano, città dove perfezionò i suoi studi e morì, nel 1855.

Beltrami arrivò tra i primissimi a contattare (da solo!) e studiare gli indiani d’America: un pioniere in tutti i sensi. Amò e comprese a fondo queste popolazioni ed instaurò con loro una vera amicizia.

Compilò un vocabolario dall’inglese al Sioux (ancora oggi ristampato negli Stati Uniti) conservato in originale presso il museo privato Beltrami di Filottrano, nello stesso stabile ove c’è anche il museo del Biroccio.

Beltrami raccolse anche oggetti e strumenti di uso quotidiano dei nativi americani.
Non solo, sempre al museo è conservato un erbario (essiccato) di una serie di piante autoctone americane che lui spediva regolarmente a Filottrano.

Il fatto che qui nelle Marche vi sia una raccolta così importante sull’argomento stupisce ancora oggi gli americani moderni in visita. Ma ne restiamo colpiti (o dovremmo) anche noi marchigiani.

Massimiliano Montesi

 

Michelangelo…

aveva due terreni di proprietà nelle Marche tra Fermignano ed Urbania.

Pare che un certo messer D’urbino insieme alle altre derrate gli recapitasse personalmente una certa caciotta di cui era particolarmente ghiotto. Si dice inoltre che Michelangelo, intento alla decorazione della Cappella Sistina, non ammettesse nessuno tranne pochissimi eletti. Messer D’urbino e la sua caciotta erano tra questi.

La questione è controversa poiché pare che Michelangelo fosse vegetariano. Ma Monsignor Leonardi, profondo conoscitore dei fatti di quelle terre, dice che sicuramente possedeva degli armenti, in particolare pecore. Che Michelangelo vegetariano si concedesse uno strappo con la caciotta del D’urbino?

Massimiliano Montesi (fonte: Terenzio Montesi)

 

Le case di terra…

erano le case dei contadini più poveri che in tal modo si difendevano dai rigori dell’inverno garantendo le funzionalità di una vera abitazione.

Esempi di questa particolare architettura sono frequenti nelle Marche. Dai primi anni ’80 questo patrimonio della nostra storia contadina è stato riscoperto e rivalutato.
Erano costruite con i “massoni”, mattoni impastati di terra, paglia, acqua e altri materiali di recupero.

Massimiliano Montesi

 

Molte siepi e fossati…

che ancora dividono e delimitano parte delle campagne e dei campi marchigiani ripercorrono fedelmente i tracciati originari dei secoli scorsi. La peculiare morfologia territoriale rimasta fondamentalmente immutata, la cultura della frammentazione mezzadrile e la coltura non intensiva hanno favorito il mantenimento di tale retaggio del passato.

Massimiliano Montesi

 

Cingoli…

il cosiddetto balcone delle Marche, costituisce un punto di veduta eccezionale da cui si può mirare gran parte delle Marche e oltre. Pensate che un tempo, quando l’inquinamento era quasi inesistente e le stagioni più limpide e definite, in alcuni casi eccezionali, quasi sempre nel mese di settembre, era possibile scorgere il profilo dei monti Vellebiti al di là dell’Adriatico, ad occhio nudo, senza uso di strumenti ottici.

Massimiliano Montesi (fonte: pubblicazione “Sotto il cielo del San Vicino”)

 

Tracce di un acquedotto romano…

fatto costruire al tempo dell’Imperatore Adriano, sono quasi scomparse a Cingoli (MC). (fonte: pubblicazione “Sotto il cielo del San Vicino”)

A Cupramontana lo stesso tipo di opera è invece ben visibile poiché la sua cisterna, precedentemente interrata, è integrata in un contesto abitativo, in via Giovanni Bovio, 99. La costruzione fu anche sede degli eretici medievali Fraticelli. (fonte: pubblicazione “Vallesina misteriosa”)

Massimiliano Montesi

 

La colonna del batticulo

Da un’antica usanza: il debitore veniva legato su tale colonna a terga scoperte e sottoposto alla fustigazione delle parti posteriori dai passanti ed ovviamente dai creditori.

Fortunatamente, visti i tempi che corrono, quella a Urbania è inserita nel circuito museale della cittadina.

Massimiliano Montesi (fonte: Terenzio Montesi)



Massimiliano Montesi
massimilianomontesi@yahoo.it
1 Comment
  • izle
    Posted at 18:56h, 18 Gennaio Rispondi

    I believe that is one of the so much significant information for me. Kelsy Findlay Rosinski

Post A Comment

Top