Spigolature marchigiane (7)

Lauro De Bosis…

poeta e scrittore, protagonista del volo propagandistico antifascista su Roma, era di famiglia anconetana, proprietaria di quella che oggi viene comunemente chiamata la Torre di Portonovo, voluta nel 1716 da Papa Clemente XI che la fece erigere per presidiare il tratto di mare antistante al tempo frequentato da corsari, pirati, turchi e contrabbandieri.

Forse è meno noto che presso la Torre si riunivano circoli di amanti della poesia. Pare che anche Gabriele D’Annunzio vi sia transitato. Lauro, scrittore e poeta, frequentava spesso la Torre come luogo d’ispirazione per le sue Opere. Ancora oggi la Torre è di proprietà degli eredi della Famiglia De Bosis. La torre può essere visitata presentando richiesta.

Massimiliano Montesi (tra le fonti: pubblicazione “Serate del mistero a Portonovo”)

 

Pipino il Breve…

secondo un’ipotesi ardita emersa recentissimamente, il corpo del padre di Carlo Magno e quello di sua moglie sarebbero sepolti sotto la collegiata di San Ginesio.

Da riscrivere, eventualmente, la storia dei Carolingi.

Il georadar utilizzato per le ricerche avrebbe identificato qualcosa.

I francesi si sono arrabbiati.

Massimiliano Montesi (fonte: Terenzio Montesi)

 

Un Galeone spagnolo…

affondato nel 1500 al largo di Ancona? Il sensitivo romano, non nuovo ad avventure marinaresche, Umberto Di Grazia afferma di sì. Pare che fosse carico dell’oro destinato alle truppe che combattevano contro i francesi.

Massimiliano Montesi (fonte: pubblicazione “Serate del Mistero a Portonovo”)

 

Il Ciarimbolo

Come noto, del maiale, non si butta nulla. Nella val d’Esino questo salume d’interiora non è altro che il tessuto esterno al budello.

Si presenta di forma allungata con vescicole di grasso. Dopo salatura e speziatura, viene asciugato e leggermente affumicato vicino al focolare.

Poi, la sua morte, è alla brace. Quasi introvabile, fa impazzire letteralmente gli estimatori.

Il caro amico Raul della Pianella di Serra San Quirico ne fu un grande riscopritore.

Massimiliano Montesi

 

Passatempo di Osimo…

(ovvero il passo del Tempio) pare tragga il suo nome dal fatto che i Cavalieri Templari transitassero in tale luogo per raggiungere la Santa Casa di Loreto.

Il legame tra il potente Ordine Religioso, le Marche ed il luogo sacro tra i più importanti del mondo è stretto poiché, oltre alle innumerevoli frequentazioni testimoniate, l’ipotesi più scientifica della trasposizione, iconograficamente rappresentata dal volo degli Angeli, si basa sul fatto che furono proprio i templari a “smontare” la Casa di Maria e a ricomporla precisamente a Loreto, dopo innumerevoli peripezie.

Massimiliano Montesi (fonte: Terenzio Montesi)

 

Una chiesa con il pavimento di terra…

a Serra San Abbondio.

È la cripta cimiteriale di San Biagio e risale all’epoca paleocristiana antecedente all’età Carolingia, VII e VIII secolo.

Costruita, secondo l’uso del tempo, con materiali prelevati ai precedenti templi pagani, presenta un altare di granito appunto ex ara sacrificale.

Pur essendo molto piccola ma rara, vale la pena vederla poiché solo così se ne può godere la particolarità.

Massimiliano Montesi

 

Modern art…

al Museo d’arte moderna e dell’informazione di Senigallia: copy art, computer art, poesia visiva e fax art.

Da segnalare un prestigioso archivio fotografico dei grandi Giuseppe Cavalli e Mario Giacomelli.

Massimiliano Montesi

 

Il postino … di Belvedere

Non solo filatelia a Belvedere Ostrense. Il Museo Internazionale dell’Immagine Postale, che dobbiamo ancora una volta all’iniziativa dello storico e critico d’arte Armando Ginesi, racconta la storia dei sistemi postali e loro “accessori”.

Da tutto il mondo.

Massimiliano Montesi

 

Don Romolo Murri…

grande filosofo e teologo nativo di Monte San Pietrangeli (AP), fu scomunicato da Papa Pio X e mandato in esilio nel maceratese per la sua “insubordinazione ed indipendenza”. Oggi infatti è ancora sepolto a Gualdo di Macerata. Nel 1943 Pio XII revocò la scomunica.

Massimiliano Montesi

 

Padre Matteo Ricci…

nato nelle Marche, a Macerata, nel 1552 e morto a Pechino nel 1610, fu il precursore dell’evangelizzazione della Cina.

La sua Opera assume però anche un carattere culturale, scientifico ed umanistico poiché egli fu uno dei primi testimoni (dopo i romani e Marco Polo), affascinati da tale immensa cultura, per gli occhi dell’Occidente…e viceversa. Matteo Ricci dovette infatti “diventare cinese” anch’egli, condizione dettatagli al suo arrivo dal Mandarino Wan Pang affinché potesse rimanere.

Massimiliano Montesi

 

Il Barocco di Serra…

a Serra San Quirico ove brilla la Chiesa di Santa Lucia.

Perfettamente conservata, ci regala intatto l’effetto abbagliante e dorato dell’epoca barocca. Assolutamente imperdibile.

Massimiliano Montesi

 

Il Museo della miniera di zolfo…

a Cabernardi in comune di Sassoferrato, per non dimenticare gli eroi delle miniere. Gli strumenti e le tecniche di estrazione della gialla “pietra dell’orlo”.

Massimiliano Montesi



Massimiliano Montesi
massimilianomontesi@yahoo.it
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