UN VINO BUONO, PULITO E GIUSTO

Slow Food si riconosce nella filosofia di New Vineyard

Nel settore vitivinicolo marchigiano, tra i progetti di innovazione che ricercano soluzioni capaci di mitigare le conseguenze del cambiamento climatico nel vigneto, migliorare la qualità delle uve biologiche prodotte e ridurre l’impatto ambientale della viticoltura, troviamo il progetto New Vineyard (finanziato dal PSR Marche 2014 – 2022). In quest’ottica di sostenibilità ambientale si inserisce il progetto che promuove, da un lato, una viticoltura sostenibile, biologica e d’avanguardia e, dall’altro, una gestione conservativa dei vigneti basata su pratiche tradizionali e rispettose dell’ambiente. In entrambi i casi con l’intento di innalzare la qualità delle uve e dei vini prodotti nel rispetto della salute del suolo e dell’equilibrio degli ecosistemi. 

New Vineyard ha preso il via nel 2020 e volge ormai al termine, dopo quattro anni di ricerca e sperimentazione in cui i partner del progetto si sono impegnati nell’attuazione delle nuove tecniche agronomiche proposte. Il partenariato è composto da cinque realtà tra cui due aziende agricole esperte nel settore viticolo biologico, nel dettaglio l’azienda agricola Cantori Roberto, capofila del progetto, l’azienda agricola Dottori Edoardo. Tra i partner di progetto troviamo anche l’Università Politecnica delle Marche (UNIVPM), coinvolta nella fase di controllo e di verifica dell’implementazione di tutte le attività in campo, la società di consulenza  e formazione Arca Srl Benefit, impegnata nella divulgazione dei risultati delle sperimentazioni assieme al partner “La Marca di Ancona CIA SRL”.

Complessivamente tutti i partner sono entusiasti e soddisfatti delle risorse impiegate e dei risultati ottenuti nel progetto New Vineyard, proprio come ci conferma l’agronomo e viticoltore Edoardo Dottori

«Il bilancio del progetto New Vineyard è pienamente positivo perché si è riusciti a portare a termine una prima sperimentazione di agricoltura conservativa in vigneto, ottenendo un aumento qualitativo delle uve e una gestione più ecocompatibile dell’agroecosistema vigneto. Il progetto è in fase di conclusione e i risultati sono molto interessanti, infatti ci hanno dato una primordiale idea su come applicare le tecniche bioconservative in viticoltura.»

Il grande impegno di tutti i partner non passa inosservato, in particolare l’azienda agricola Dottori Edoardo è stata premiata con la chiocciola, riconoscimento conferito da Slow Wine 2025, un simbolo che, oltre che esserne il logo, racchiude la filosofia e la concezione di vino buono, pulito e giusto di Slow Food, sposandosi perfettamente con lo spirito del progetto New Vineyard orientato alla rigenerazione dei suoli, al ripristino e alla salvaguardia della biodiversità, all’implementazione dell’agricoltura biologica per la produzione di vini sani e giusti e che valorizzano il territorio. Anche il riconoscimento “Giovane Vignaiolo dell’anno 2024” consegnato da Slow Wine – Slow Food è giunto nelle mani di Edoardo Dottori per celebrare, grazie allo sviluppo del Progetto New Vineyard, la piena adesione ai principi cardine della filosofia Slow Food. 

Gli obiettivi prefissati e raggiunti dalla progettualità New Vineyard costituiscono un passo importante per modificare la modalità di coltivazione e di gestione della vite in un’ottica sostenibile e innovativa che Edoardo Dottori non vuole più abbandonare: 

«L’azienda Dottori continuerà ad applicare le nuove tecniche agronomiche anche dopo il termine del progetto, estendendo le innovazioni a tutta la superficie aziendale che sarà gestita sia con il sistema di allevamento high cane sia con gli inerbimenti funzionali a strisce.»

Edoardo Dottori_ New Vineyard

Edoardo Dottori e l’azienda agricola che porta il suo nome sono partner del progetto New Vineyard.

 

Soluzioni multifunzionali in vigneto, New Vineyard verso una viticoltura sostenibile e d’avanguardia

Tra le soluzioni prese in esame nell’ambito della ricerca troviamo l’introduzione del sistema di allevamento della vite, denominato “high cane” che, limitando lo sviluppo delle viti in altezza, mantiene controllata la crescita dei germogli, stimola la produzione delle femminelle, fondamentali per la finezza delle uve, riduce il rischio di gelate primaverili tardive, e migliora la resistenza del vigneto ai fenomeni siccitosi, limitando notevolmente il fabbisogno idrico del vigneto. Accanto al sistema high cane vengono adottate particolari reti schermanti, chiamate “grape net”, ideate con la finalità di proteggere i grappoli dalla grandine, dai raggi solari e da eventi atmosferici estremi, attenuando così il rischio di scottature generate dall’esposizione alle radiazioni dirette. Inoltre New Vineyard ripristina e studia alcune pratiche agricole tradizionali attraverso l’introduzione degli inerbimenti controllati a strisce, chiamati “strip cover”,  ovvero la semina di differenti piante fiorite nel sottofila e nell’interfila, dove si concentrano la maggior parte delle radici della vite, capaci di apportare benefici servizi ecosistemici per l’ambiente incrementando la capacità di resilienza del vigneto.

Gli inerbimenti svolgono molteplici funzioni, infatti grazie al sequestro di carbonio e di azoto si registra un aumento della sostanza organica migliorando di gran lunga la qualità del suolo del vigneto. Per di più gli inerbimenti garantiscono la copertura erbacea di tutta la superficie, andando a contenere i fenomeni erosivi e riducendo l’impatto ambientale del vigneto grazie al limitato utilizzo di mezzi meccanici e di combustibili. A questo proposito dal confronto tra gli inerbimenti artificiali, costituiti da un miscuglio di differenti specie erbacee principalmente un mix di leguminose e graminacee, e gli inerbimenti naturali, caratterizzati principalmente da graminacee, è emerso che gli inerbimenti artificiali contribuiscono alla produzione di uve di qualità maggiore senza, però, entrare in competizione con la vite per acqua e nutrienti. Al contrario gli inerbimenti naturali registrano una maggiore competizione per la presenza delle sole graminacee, garantendo però un’elevata copertura del suolo, quindi una preziosa protezione dai fenomeni erosivi.

Infine, la presenza di piante fiorite di essenze differenti va ad aumentare la complessità della microfauna garantendo un incremento della biodiversità

Bibliografia: 



arca
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